Presentazione Squadre 2020: Astana Pro Team
La Astana Pro Team si presenta alla stagione numero 15 della sua storia nel ciclismo professionistico con pochi cambiamenti. La squadra resta fondamentalmente votata alle corse a tappe, da una o più settimane. Sono tanti infatti gli specialisti di questo tipo di competizione, con gli uomini più rappresentativi del team che punteranno in primis i grandi Giri. Nel CicloMercato 2020 sono però arrivati corridori che possono lasciare il segno anche nelle corse di un giorno, oltre che un terzetto di giovani molto promettenti ma ancora da inquadrare in quanto a caratteristiche più spiccate. La scorsa annata ha avuto un inizio da favola e poi è stata costellata da qualche delusione: alla fine, comunque, il conto dei successi ha detto 37, numero tutt’altro che trascurabile. Ripetersi su quel livello sarà dura, ma non impossibile per la squadra di Alexandr Vinoukourov.
GLI UOMINI PIU ATTESI
Il primo è quel Jakob Fuglsang che nel 2019 ha fatto meraviglie e che, però, a marzo avrà 35 anni. Il danese riparte comunque con la voglia di lasciare il segno sia nelle grandi classiche (è il detentore della Liegi-Bastogne-Liegi, fra le altre cose) che nelle corse a tappe: in quelle brevi si è già dimostrato cacciatore infallibile, in quelle di tre settimane potrebbe anche provare a inseguire grandi obiettivi da sempre sognati, magari anche oltre un piazzamento nei primi 10 della classifica generale. Per lui può essere l’anno della consacrazione definitiva, con grandissimi obiettivi nel mirino che finalmente potrebbe vedere realizzati.
Chi, invece, guarda soprattutto ai Grandi giri con appetito è Miguel Ángel López, che di anni ne farà 26 e che vorrà sicuramente provare a togliersi quell’aria da incompiuto che inizia a gravitargli addosso, dopo le prestazioni più recenti, non del tutto convincenti e calanti rispetto a quanto fatto in precedenza. Il colombiano farà Tour de France e Vuelta a España, con l’idea di tornare, quantomeno, sul podio di uno dei due appuntamenti, lasciandosi anche alle spalle qualche episodio poco fortunato che lo ha visto protagonista nelle ultime stagioni.
In squadra ci sono anche gli ormai “eterni” fratelli Gorka e Ion Izagirre: uomini-squadra alla bisogna, i due baschi hanno già dimostrato di saper essere protagonisti anche a livello individuale, soprattutto nelle brevi corse a tappe. Preziosi elementi di supporto ai capitani, possono avere licenza di colpire anche in singole tappe dei Grandi Giri, nei quali non è da escludere possano anche lottare per qualche buon piazzamento, dando spessore alla rosa complessiva del team. Da non sottovalutarli anche nelle corse di un giorno più impegnative.
Su questo aspetto, però, e cambiando decisamente terreno, i riflettori saranno puntati su Alexei Lutsenko, che inizia a entrare nel pieno dell’età della maturità e che finora si è dimostrato attaccante di grandi qualità, senza però riuscire ancora a cogliere la vittoria che ti cambia la carriera. Che il 2020 sia l’anno buono, magari in una di quelle classiche delle Ardenne (con anche qualche incursione sul pavé dove ha mostrato ottime qualità) che sono nel suo programma agonistico?
Detto che gli spagnoli Omar Fraile e Luis León Sánchez tornano in sella con un enorme carico di esperienza e con tanta voglia di lasciare nuovi segni negli ordini d’arrivo, l’Astana presenta, come di consueto, un consistente nucleo di buoni gregari che hanno la capacità di farsi notare in prima persona e che vengono così anche premiati con licenza di colpire quando lo scenario tattico lo consente. Tra questi anche alcuni corridori italiani di spessore. Se Manuele Boaro è pronto a mettersi soprattutto al servizio dei capitani nei grandi giri, viste anche le qualità in pianura, le novità Davide Martinelli e Fabio Felline possono rappresentare armi significative, soprattutto nelle corse di un giorno. Felline, in particolare, è atteso alla stagione del rilancio, dopo un 2019 con pochissimi sussulti. Attenzione anche ad Alex Aranburu, altro volto nuovo arrivato questo inverno: lo spagnolo ex Caja Rural ha dimostrato di essere corridore di fondo e di sapere anche come si fa a lasciarsi dietro i rivali in arrivi impegnativi. Si inserisce a pieno titolo nell’elenco di corridori che possono dare supporto, ma anche piazzare la propria zampata nelle occasioni utili.
LE GIOVANI PROMESSE
Uno su tutti, Aleksandr Vlasov. Il russo, 23 anni, nel 2018 ha vinto il Giro d’Italia U23 e nella scorsa stagione, con la Gazprom, ha fatto vedere più di qualcosa, anche se in corse non di primissimo piano. Di talento nelle sue gambe ce n’è eccome, soprattutto quando la strada tende a salire, e per lui in agenda c’è la vetrina del Giro d’Italia dei “grandi”: vederlo con i primi in montagna sarà una sorpresa relativa visto quanto espresso sinora.
Ancora più giovane è il colombiano Harold Tejada, che sbarca nel World Tour dopo tre stagioni in squadre minori sudamericane: campione U23 nazionale sia in linea che a cronometro, in più di un’occasione ha rubato l’occhio agli addetti ai lavori. Più acerbo di Vlasov, ma può stupire. Occhio anche al 24enne spagnolo Óscar Rodríguez, che nel 2018 lasciò tutti a bocca aperta sul tremendo arrivo de La Camperona, alla Vuelta: nella scorsa stagione il lampo accecante non è scaturito, ma l’iberico ha comunque mostrato una solidità interessante. Un po’ di riguardo lo meriterà anche il 23enne Jonas Gregaard, che nel 2019 ha fondamentalmente “imparato il mestiere” al debutto in una squadra World Tour, ma che ha nelle gambe resistenza in salita e capacità, da affinare, di stare con i migliori su percorsi complicati.
Tra i giovani in crescita, soprattutto a livello locale, ci si attende qualche crescita dai kazaki Evgeni Gidich e Yuri Natarov, che possono ambire ad un ruolo in squadra anche oltre il semplice gregariato, ma ancora di più dal neoprofessionista Vadim Pronskiy, classe 1998 che tra i dilettanti si è dimostrato molto promettente, cogliendo anche risultati interessanti quando si è confrontato con i professionisti.
LA SQUADRA
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